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La gita di primavera
 


La gita di primavera di tre giorni è prevista nel programma del CAI della sezione Majella di Chieti. La scelta è stata l’Umbria con il tema: DALLA SOLIDARIETA’ ALLA CONOSCENZA DEL TERRITORIO.
 

La visita alla collegiata di Santa Maria Maggiore con la famosa Cappella Baglioni, il pavimento maiolicato di Deruta e gli affreschi del Pinturicchio, che sono considerati la sua migliore produzione. La chiesa di S. Lorenzo che presenta una facciata veramente suggestiva, con gli elementi decorativi del VIII secolo, la loggia del XII secolo, i rosoni del XVI secolo. Ciò a dimostrare che le numerosissime vicende storiche che hanno interessato la chiesa ed il suo convento si sono inevitabilmente ripercosse anche sull’intera architettura del manufatto, che ancora oggi mostra aspetti non del tutto chiari e di difficile lettura sia sul piano storico che su quello artistico. Il borgo invoglia a restare, ma vogliamo visitare le FONTI DEL CLITUNNO. Le acque sorgive sotterranee, che fuoriescono da fenditure rocciose, alimentano un laghetto artificiale delimitato da un parco, costruito nel 1852. L’acqua limpida, assume una varietà attraente di sfumature di colori. Giosuè Carducci, conquistato dalla bellezza di queste fonti, dedicò a questo luogo tranquillo, una delle sue Odi Barbare, intitolata “Alle Fonti del Clitunno”. Una stele all’interno del parco, commemora la sua visita. Bisogna tornare a Monteluco per pranzare, caricare le valige sull’autobus e far ritorno a Chieti. L’albergo Ferretti è gestito con professione ed amore dai proprietari, Massimo Ferretti con sua moglie Lorella. E’ posizionato in un luogo meraviglioso, suggestivo e incantato, immerso nella pace di un bosco splendido, arricchito di percorsi pedonali suggestivi, meta di pellegrinaggi e nel quale si respira un’aria mistica. Lo chef Massimo Ferretti, (appassionato di moto d’epoca), con un pizzico di creatività, arricchisce i piatti che cucina, con ingredienti sani. Per non dar fastidio all’ambiente dove lavora, la sala da pranzo è illuminata con una luce fioca. Il personale a servizio parla con voce bassa, per non sfatare questo ambiente ovattato. C’è molta educazione e la cucina è semplice e genuina.

Un arrivederci a questa regione dove abbiamo voluto manifestare la nostra vicinanza solidale ed un grazie agli amici del CAI Umbro per la loro amicizia e per averci accompagnato alla conoscenza di questo immenso e verde territorio.
 

    

 

  

 

 

 

 

 

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