COME UNA
SORGENTE DIVENTA UNA FOGNA Nel programma del CAI (Club Alpino Italiano) della sezione Majella di Chieti, c’è un appuntamento fisso che è quello di riservare una escursione con GLI AMICI DELLA MONTAGNA di Casalincontrada CH. Il titolo è interessante: PASSEGGIATA DELL’AMICIZIA ma, meglio chiamarla escursione, anche se non è difficile, ma con dislivello, distanza e KM dignitosi. All’arrivo, c’è un pasto sostanzioso preparato da questi amici. L’escursione prevista inizia dall’ area attrezzata di Montepiano (Roccamontepiano CH), (600 m), provvista di una fonte, tavoli e protetta da alberi e arriva a San Liberatore a Maiella, (Serramonacesca PE), (300 m), e ritorno. È una graziosa escursione con segnaletica D3. Il sentiero comincia in discesa e si è subito abbagliati dalle ginestre, dal colore giallo e dal profumo intenso. Si attraversano campi arati aridi e prima di arrivare alla torre di Polegra, si incontra una grotta pastorale con un ingegnoso camino. La torre di Polegra era un antico castello, una fortificazione, la cui costruzione, intorno all’anno mille, si fa risalire a Carlo Magno, così come l’Abbazia di San Liberatore a Maiella. (Ad oggi non c’è certezza della data). Fu abitato fino alla fine del 1400 e abbandonato a causa di una pestilenza che decimò la popolazione. Oggi della torre di Polegra rimane solo metà di una delle torri circolari. Insieme a Castel Menardo, situato nei dintorni, la torre di Polegra aveva il compito di difendere l’Abbazia di San Liberatore a Maiella.
Scattate le foto, si riprende il cammino per arrivare
alla carrareccia ombrosa, che per un lungo tratto fiancheggia la valle del fiume
Alento, fiume rigoglioso e rumoroso per le tante piccole cascate. Arriviamo
infine all’ Abbazia di San Liberatore a Maiella, monumento nazionale dal 1902.
Questa abbazia è talmente visitata e conosciuta che mi limito a fornire solo
poche informazioni che mi interessano. Sono, l’ambone di forma quadrata ed il
pavimento maiolicato della navata centrale, geometrico e multicolore.
All’escursione hanno partecipato circa cento persone di cui cinquanta della
sezione CAI di Chieti.
Tornando a casa, quasi obbligatorio è stato fermarsi
a Roccamontepiano CH, per bere “l’acqua miracolosa “che zampilla nella grotta di
San Rocco, protettore dalla peste e dei mali incurabili. La leggenda racconta
che Rocco dimorò nella grotta, alimentandosi con l’acqua e un panino, che un
cane gli procurava ogni giorno, rubandolo alla mensa del suo padrone.
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DIFFICOLTA’ E Escursionistico - DISLIVELLO 300 m - DISTANZA 8 km - TEMPO DI PERCORRENZA 3 ore senza soste |